
Scheda dell'opera
Titolo: A Christmas Carol il musical
Anno: 2012
Musiche e libretto: Silvio Coppola
Regia: Silvio Coppola
Coreografie: Francesco Rizzello
Genere: Commedia musicale
Fonti letterarie: A Christmas Carol
Autore: Charles Dickens
Lingua: Italiano
Ambientazione: Londra XIX secolo
Personaggi:
Ebenezer Scrooge: un anziano avaro
Fred: suo nipote
Caroline: impiegata nel suo ufficio
Jacob Marley: defunto socio in affari di Scrooge
Spirito del Natale passato: un’apparizione
Spirito del Natale presente: un’apparizione
Spirito del Natale futuro: un’apparizione
Tiny Tim: figlio di Caroline
Martha Cratchit: figlia di Caroline
Sig. Fezziwig: Primo atore di lavoro di Scrooge
Isabelle Fezziwig: promessa sposa di Scrooge
Signora Dilbert: domestica di Scrooge
Joe: commerciante di merce rubata
Il romanzo originale:
A Christmas Carol
Charles Dickens scrisse il “Canto di Natale” nel 1843. La favola diventò una delle più famose della raccolta Libri di Natale. Ancora oggi è uno dei racconti sul Natale più commoventi che esistano e all’epoca rappresentò una forte critica alla società.
La favola di Dickens racconta la storia di un uomo d’affari, Scrooge, avaro ed egoista, che trascura la famiglia e ed è incapace di apprezzare le piccole cose come il calore che regala il Natale. Non è un caso che l’intera vicenda si svolga proprio la notte della vigilia. La vicenda ha un significato sia morale che esemplare, perché Dickens vuole far capire come, facendo qualcosa nel proprio piccolo, si può arrivare all’annullamento del male sociale e dunque ad una migliore condizione interiore; e ciò deve nascere in un giorno di gioia, come a Natale, e continuare come un fuoco che non si spegne più.
Nella narrazione, anche se irreale, entrano fatti storici, come in questo caso, la rivoluzione industriale in Inghilterra. Si nota, infatti, la condizione borghese come potenza principale e la condizione delle persone più povere, di grado sociale inferiore, costrette appunto a lavorare per la borghesia, in condizioni umili e povere. Ed è proprio nella classe media che Dickens vede una classe egoista e interessata unicamente agli affari, che sfrutta i meno abbienti e incapace di godere della vita. E’ proprio alla borghesia che l’autore si rivolge invitandola a dare una svolta alla loro vita e, di conseguenza, a tutta la società.
La sintassi, infine, è semplice, senza molte figure retoriche, né parole difficili o dialettali. Ci sono spesso piccole note dell’autore per far capire al lettore l’aspetto della società inglese a quel tempo, usi e costumi.
Il romanzo originale:
A Christmas Carol
Charles Dickens scrisse il “Canto di Natale” nel 1843. La favola diventò una delle più famose della raccolta Libri di Natale. Ancora oggi è uno dei racconti sul Natale più commoventi che esistano e all’epoca rappresentò una forte critica alla società.
La favola di Dickens racconta la storia di un uomo d’affari, Scrooge, avaro ed egoista, che trascura la famiglia e ed è incapace di apprezzare le piccole cose come il calore che regala il Natale. Non è un caso che l’intera vicenda si svolga proprio la notte della vigilia. La vicenda ha un significato sia morale che esemplare, perché Dickens vuole far capire come, facendo qualcosa nel proprio piccolo, si può arrivare all’annullamento del male sociale e dunque ad una migliore condizione interiore; e ciò deve nascere in un giorno di gioia, come a Natale, e continuare come un fuoco che non si spegne più.
Nella narrazione, anche se irreale, entrano fatti storici, come in questo caso, la rivoluzione industriale in Inghilterra. Si nota, infatti, la condizione borghese come potenza principale e la condizione delle persone più povere, di grado sociale inferiore, costrette appunto a lavorare per la borghesia, in condizioni umili e povere. Ed è proprio nella classe media che Dickens vede una classe egoista e interessata unicamente agli affari, che sfrutta i meno abbienti e incapace di godere della vita. E’ proprio alla borghesia che l’autore si rivolge invitandola a dare una svolta alla loro vita e, di conseguenza, a tutta la società.
La sintassi, infine, è semplice, senza molte figure retoriche, né parole difficili o dialettali. Ci sono spesso piccole note dell’autore per far capire al lettore l’aspetto della società inglese a quel tempo, usi e costumi.
Christmas Carol il Musical è uno spettacolo pensato per le famiglie, ricco di messaggi rivolti a spettatori di tutte le età. Partendo dall’opera originale di Charles Dickens, un immenso capolavoro quantomai attuale della letteratura inglese, il musical, pur essendo ambientanto nell’ottocento, è stato musicalmente e scenicamente pensato in maniera moderna per stimolare la riflessione su alcuni aspetti della società. Lo spettatore, che inizialmente farà difficoltà a identificarsi con il protagonista, sarà accompagnato da sonorità particolarmente "popolari" e orecchiabili, in un percorso che lo farà riflettere sui possibili punti in comune con questo peronaggio. Il divario, anche musicale, tra il personaggio di Scrooge e tutti gli altri, risulta sin da subito molto accentuato. Alle atmosfere dolci e allegre, intrise di magia e di festa, quelle della città in fermento per i preparativi, ad esempio, si frappongono le nervose melodie, ritmicamente serrate interpretate da Scrooge. La musica dipinge molte scene con leggerezza e ironia mentre ne appesantisce altre, più gravi e serie, con arrangiamenti particolarmente di impatto, realizzati per scuotere lo spettatore almeno quanto viene scosso il cuore di Scrooge. Le scene in cui compare lo spirito del Natale presente, in particolare, alternano alla gravità e alla pungente forza emotiva dei momenti in cui Scrooge viene messo di fronte alla realtà, la festosità e l’allegria dei festeggiamenti tipici del periodo Natalizio. Il filo conduttore di tutto lo spettacolo, tuttavia, non è quello della gioiosità del Natale, quanto l’inquietudine che scaturisce principalmente da varie forme di tormento che molti personaggi mostrano di avere.
Anche le situazioni apparentemente allegre, infatti, nascondono spesso un elemento tematico, musicale o sonoro, che mette in evidenza lo sconcerto di quella particolare situazione. Un esempio è individuabile nel brano “Quanto vale”, in cui il defunto Scrooge viene derubato dei propri averi dalla Signora Dilbert. La musica, in questo caso, è composta e arrangiata per risultare non solo allegra, ma anche velatamente inquietante, esattamente come gli avvenimenti di questa scena. All’amore, poi, è stato affidato un ruolo centrale, tanto che potrebbe essere definito il fulcro della maggior parte degli avvenimenti dello spettacolo. I vari aspetti dell’amore, ai quali Scrooge era diventato insensibile, vengono affrontati tutti, in primo luogo l’amore per una donna, Isabelle, con il brano “L’oro al posto mio”. A questa scena, infatti, è stata data una rilevanza fondamentale nel musical. È la scena che per prima dà uno scossone importante al protagonista, tanto che lo stesso tema musicale ritorna alla fine, dopo il suo cambiamento, proprio quando il nuovo Scrooge canta il messaggio principale dello spettacolo: “Che il Natale resti sempre in noi”.
L’intento, dunque, è quello di invitare lo spettatore a sentire il Natale sempre, ogni giorno della propria vita, indentificando, appunto, il Natale con l’amore stesso, in ogni sua sfaccettatura.
Christmas Carol il musical è, quindi, una storia d’amore e di inquietudine, di magia e sconcerto, pensato per elevare un periodo dell’anno a specchio dell’anima umana, affrontando con leggerezza, ma anche con gravità, i problemi della società e dell’uomo, i quali, dall’ottocento a oggi, non sembrano essere, poi, così cambiati.
La nostra versione teatrale
Il compositore: Silvio Coppola
Diplomato presso il conservatorio di musica T. Schipa di Lecce, dove studia ancora per conseguire un secondo diploma in composizine pop-rock, inizia a scrivere e comporre musical originali nel 2012 con il primo lavoro dal titolo “Christmas Carol il musical” in cui recita nei panni del protagonista Scrooge. Un inaspettato successo fornisce la conferma del fatto che il pubblico apprezza il lavoro musicale come autore del giovane musicista. Il secondo spettacolo, che va in scena nel 2013, è intitolato “Merlino il musical”. Ancora una volta, Silvio si occupa non solo delle musiche e del testo teatrale ma anche di interpretare il ruolo del protagonista. Questo secondo lavoro diventa finalista nazionale al premio italiano del musical originale 2014. Nel 2015 si occupa della scrittura e della messa in scena del terzo spettacolo musicale: “L’isola del tesoro il musical” che lo vedrà nuovamente in scena nei panni del personaggio Long John Silver. A partire dal 2016, dopo un lungo periodo di studio e approfondimento personale, si occupa dell’aspetto teatrale dei suoi spettacoli, assumendo la veste di regista. Ha esperienza dal vivo più che decennale e dal 2012 come musicista d’orchestra. Nel 2014 frequenta il master “la voce non mente” con il M° Vittorio Matteucci. Si esibisce come attore in varie produzioni di teatro musicale e di prosa, interpretando anche il ruolo di Frollo in una rivisitazione del Notre Dame di Riccardo Cocciante in ambito amatoriale. Scrive numerose musiche di scena per spettacoli teatrali e colonne sonore, come quelle che realizza nel 2016 per il sistema museale di Gallipoli. Nel 2018, il suo primo spettacolo, Christmas Carol il Musical, si classifica al secondo posto al premio italiano del musical originale. Realizza spettacoli con gli alunni degli istituti scolastici in qualità di esperto esterno e continua ad adoperarsi attivamente per portare avanti, in quanto fondatore, la realtà artistica di Artisitc Mind Production.